È stata presentata la nuova edizione di SAIE, la Fiera delle Costruzioni (19-21 ottobre, Nuova Fiera del Levante di Bari): al centro innovazione, sostenibilità e formazione, i tre pilastri della filiera.
La nuova proposta di direttiva UE sulle “case green”, che ambisce a rendere il patrimonio immobiliare europeo totalmente a emissioni zero entro il 2050, prevede una timeline serrata da qui al 2033 con un notevole impatto sul settore delle Costruzioni. Secondo i dati Ance, raggiungere il primo step della direttiva Ue significherebbe intervenire su 1,8 milioni gli edifici che in 10 anni dovranno migliorare la prestazione energetica, per un totale di circa 180.000 interventi l’anno con un investimento di circa 59 miliardi di euro tra la riqualificazione degli immobili residenziali e strumentali. Un impegno importante per una filiera che ha tanta voglia di innovazione e che, come registra Federcostruzioni, nel 2022 ha visto crescere del +12,8% il valore degli investimenti secondo i dati Istat e del 5,3% del valore della Produzione (dati Ance). Un numero generale che ha visto alcuni comparti ancora in crescita, come per le imprese di costruzione, meccanica, legno, distribuzione materiali edili e componenti idrosanitari e altri in contrazione, come la ceramica, i laterizi, siderurgia, calcestruzzo e vetro.
Di questo e non solo si è discusso durante la conferenza stampa di presentazione di SAIE, La Fiera delle Costruzioni: progettazione, edilizia, impianti (dal 19 al 21 Ottobre a Bari presso la Nuova Fiera del Levante), dal titolo Green deal EU 2050: le innovazioni nelle costruzioni in relazione al piano europeo per l’edilizia sostenibile.
Il nostro patrimonio immobiliare è particolarmente energivoro. Lo testimoniano i dati ENEA, da cui emerge che il 60% degli edifici italiani è ricompreso nelle due classi peggiori (F e G). Al di là delle diverse metodologie di classificazione, parliamo di un dato molto più alto rispetto a Francia (17%) e Germania (6%). Secondo l’analisi di Ance, portare a termine l’ambizioso piano UE richiederà un ritmo degli interventi così elevato che potrà essere concretizzato solo grazie all’ausilio di incentivi. Basti pensare che prima dell’entrata in vigore del Superbonus 110% e della cessione crediti, gli interventi su edifici interi toccavano numeri pressoché insignificanti: 2.900 in media l’anno tra il 2018 e il 2020, mentre nel 2021 sono stati 100.000 e nel 2022 260.000. Tornando ai ritmi pre Superbonus e cessione crediti ci vorranno ben 3.800 anni per centrare il target, 630 se ci atteniamo alla soglia del 15% degli edifici. Come emerso durante la conferenza stampa di presentazione di SAIE 2023, occorre quindi un piano di azione fatto da investimenti pubblici e finanziamenti accessibili alle famiglie, da attuare quanto prima per abilitare la filiera della Costruzioni a rendere gradualmente più efficiente tutto il parco immobiliare, responsabile del 40% delle emissioni di CO2. Oltre a questo, è necessario abilitare la spinta innovativa del settore: l’edilizia italiana ha già mostrato grandi capacità in questo senso, ma vanno sostenute anche attraverso una manifestazione come SAIE, dove professionisti e imprese possono arricchire le proprie competenze e confrontarsi sulle novità del mercato.
Ma come sta andando il settore? Dai dati presentati oggi da Federcostruzioni emerge la fotografia di una filiera in buona salute, ancora lontana dai valori del 2008 ma comunque in continua crescita. Nel 2022 le costruzioni hanno determinato 1/3 della crescita del PIL italiano (+3,9%), con un aumento sia degli investimenti (+12,8%, dati ISTAT), sia del valore della produzione (+5,3%, dati Ance). Di vitale importanza, in questo scenario, è stato l’apporto del Superbonus 110%: dall’inizio del provvedimento a gennaio 2023 si registrano investimenti complessivi per 65,2 miliardi di euro. Addirittura, stando alle rilevazioni Nomisma, con i bonus è stato generato un impatto economico per 195,2 miliardi, di cui 87,7 miliardi come effetto diretto, 39,6 miliardi come effetto indiretto e 67,8 miliardi come indotto. Ammontano, invece, a 19 miliardi i crediti incagliati: un fattore che mette a rischio fallimento 32.300 imprese, 171.000 occupati e 114.000 interventi.
Alla conferenza stampa hanno partecipato Regina De Albertis, Presidente Assimpredil Ance; Paola Marone, Presidente Federcostruzioni; Enzo Parietti, Presidente Conpaviper; Lorenzo Orsenigo, Presidente AIS – Associazione Infrastrutture Sostenibili; Walter Salvatore, Presidente Consorzio Fabre; Antonio Bruzzone, Direttore Generale BolognaFiere; Ivo Nardella, Presidente Gruppo Tecniche Nuove/Senaf e Emilio Bianchi, Direttore Generale Senaf/SAIE.
“Il principio contenuto nella direttiva è certamente condivisibile: la sostenibilità è di centrale importanza; come Assimpredil Ance è ormai da tempo che siamo impegnati per portarla avanti con i nostri associati – ha dichiarato Regina De Albertis, Presidente Assimpredil Ance. La sfida che arriva dall’Europa, soprattutto considerando le peculiarità del patrimonio immobiliare italiano, è importante e un grande Piano europeo per la neutralità e l’indipendenza energetica deve essere necessariamente sostenuto da politiche di investimento comunitarie in grado di garantire risorse per gli investimenti richiesti, sotto forma di trasferimenti e prestiti per le famiglie sottoposte agli obblighi di riqualificazione. Proprio in quest’ottica SAIE è una grande opportunità per valorizzare le innovazioni messe in campo dalle imprese e instaurare tra gli operatori del settore, gli stakeholder e le istituzioni, un dialogo costruttivo per cogliere al meglio la sfida che l’Europa ci pone con il green Deal EU.”
Presentando lo scenario del settore, la Presidente di Federcostruzioni, Paola Marone, ha sottolineato come il dato eclatante sia quello emerso dal rapporto Nomisma, “ovvero che il Superbonus 110% ha generato un impatto economico pari a 195,2 miliardi, di cui 87,7 come effetto diretto, 39,6 come indiretto e 67,8 come indotto. Non si comprende quindi la motivazione che ha portato il Governo a sopprimere il meccanismo della cessione dei crediti e dello sconto in fattura, rendendo di fatto inutilizzabile l’incentivo nel settore dei condomini, quello più complesso. E se non si sbloccano i crediti incagliati si rischia per fallimento di 32mila imprese e la perdita di oltre 175.000 posti di lavoro. Senza una soluzione a questo problema e senza un ritorno al meccanismo della cessione il rischio è quello di una recessione già per il 2023. Sosteniamo la necessità di riqualificare il patrimonio immobiliare del Paese, non solo perché lo affermi l’Europa, sono i dati – e purtroppo anche le tragedie e i disastri – che ci evidenziano le criticità del nostro Paese da un punto di sicurezza idrogeologica, sismica e di efficienza e resilienza energetica. La nostra proposta è di piano a lungo termine regolato da un nuovo quadro normativo con la revisione del testo unico delle costruzioni, le legge per la riqualificazione urbana e le legge per l’architettura, che consideri un piano di investimenti in cui il principio dell’incentivazione, supportata da una piattaforma, con monitoraggio, della cessione dei crediti, sia uno degli strumenti finanziari fondamentali di attuazione. Il SAIE di Bari sarà l’occasione per parlare di questi argomenti, con particolare attenzione per il Sud, anche alla luce degli investimenti del PNRR.”
“La nostra Associazione quest’anno festeggia i 20 anni di costituzione e sarà un piacere poterlo festeggiare nel corso del SAIE 2023 di Bari – ha dichiarato Enzo Parietti, Presidente Conpaviper. Io inizio da poche settimane il mio mandato di presidente, e al centro del programma che ho presentato in Assemblea vi è la valorizzazione della specializzazione di chi opera nel settore, che passa attraverso il riconoscimento delle società e degli addetti. In tal senso abbiamo in questi anni perseguito l’obiettivo di predisporre della documentazione – UNI o CONPAVIPER – a supporto di questo percorso e ora dedicheremo grande attenzione alla fase di certificazione attraverso il cosiddetto patentino. Per portare avanti il percorso contiamo di avviare una collaborazione con le scuole edili. Fondamentale per quest’azione di diffusione e formazione è la collaborazione con il SAIE e a Bari, dove ci presenteremo con un programma di conversazioni tecniche e un’area dimostrativa. Parteciperemo anche al SAIE LAB ad ERBA in cui si parla di edilizia industriale.”
“Il SAIE fin dalla sua nascita è stata un’occasione importante di incontro e di confronto per l’ampia platea degli operatori delle costruzioni. Da sempre il suo fulcro è l’edilizia – ha commentato Lorenzo Orsenigo, Presidente AIS – Associazione Infrastrutture Sostenibili. Avere posto le infrastrutture tra i temi di maggiore rilevanza della prossima edizione della manifestazione costituisce un riconoscimento alla centralità di una nuova stagione di investimenti in un ambito strategico per la competitività del sistema Italia. Non solo il PNRR e i fondi strutturali europei, ma anche il mondo della finanza guarda con grandissimo interesse alle nostre potenzialità di sviluppo, stante i ritardi accumulati rispetto agli altri grandi stati europei. Ovviamente, i criteri con cui vengono decisi i finanziamenti non possono che essere improntati su una verifica dei livelli di sostenibilità sin dalla fase progettuale. Il riferimento oggi imprescindibile è agli ESG. Diventa, allora, essenziale dotarsi di strumenti in grado di misurare questa sostenibilità nelle sue tre declinazioni: ambientale, sociale ed economica. Per questo come AIS promuoviamo il ricorso a protocolli di sostenibilità e a schemi trasparenti e indipendenti di valutazione, contribuendo anche con proposte originali attraverso documenti di orientamento metodologico, destinati alle stazioni appaltanti, alle società di progettazione e alle imprese e società di servizi. Soluzioni e strumenti come quello sul cantiere sostenibile già oggetto di prime sperimentazioni. Dal Governo ci aspettiamo un’accelerazione dei processi basata su un ampio ricorso a criteri di premialità nelle gare di appalto e nella selezione degli operatori.”
“Gli investimenti in corso e previsti per i prossimi anni per la sicurezza delle opere d’arte sono un’occasione unica per lo sviluppo infrastrutturale del Paese – ha commentato Walter Salvatore, Presidente Consorzio Fabre. Tali investimenti, unitamente all’impegno degli Enti preposti, Ministero, Consiglio Superiore, ANSFISA, che hanno proposto e stanno producendo un pacchetto di normative e linee guida moderne e all’avanguardia a livello internazionale, consentono un’analisi dello stato di salute ed efficienza delle infrastrutture affidabile e omogenea sull’intero territorio nazionale e quindi una pianificazione e priorizzazione efficace degli interventi necessari e producono, al contempo, lo sviluppo di competenze specifiche e di soluzioni innovative che accrescono la competitività del settore, a livello sia tecnico-scientifico sia gestionale-realizzativo. Il Consorzio Fabre, che riunisce 24 tra università ed enti di ricerca su tutto il territorio nazionale, ha sviluppato e sta sviluppando notevoli esperienze riguardo l’ispezione, la classificazione, la valutazione, la sorveglianza ed il monitoraggio di ponti, viadotti e gallerie esistenti, grazie alla collaborazione continua con gli Enti normativi e istituzionali, con numerosi gestori stradali e autostradali ed anche con molti Enti Locali. Il Consorzio, tra le altre sue attività, promuove regolarmente incontri al fine di mettere a confronto opinioni ed esperienze di tutti gli operatori del settore su temi specifici. Dopo il recente incontro a Padova, in cui una numerosissima platea di tecnici ha discusso approfonditamente sulle problematiche inerenti le ispezioni speciali dei ponti e le valutazioni di rischio delle gallerie, a Bari, in occasione del SAIE, Fabre intende organizzare incontri ed eventi al fine di discutere sull’importanza di una corretta progettazione della conoscenza delle opere ai fini della loro valutazione accurata, approfondendo non solo gli aspetti strutturali e sismici ma anche quelli idrogeologici, anche in preparazione del convegno nazionale biennale organizzato sempre dal Consorzio che si terrà probabilmente a Genava nel febbraio 2024.”
“Siamo felici di collaborare con Senaf per SAIE, che ad anni alterni si svolge nel nostro quartiere fieristico a Bologna e questo anno nei padiglioni della Nuova Fiera del Levante di Bari, di cui siamo partner industriali: questa alternanza consente alla manifestazione una copertura completa del territorio, vicina a tutte le realtà del settore delle costruzioni – ha affermato Antonio Bruzzone, Direttore Generale di BolognaFiere. SAIE è un evento di grande importanza per le imprese e gli operatori del settore delle costruzioni, un’occasione unica per confrontarsi, conoscere, tracciare piani di sviluppo, sui temi più importanti: sostenibilità, innovazione e digitalizzazione.”
“Negli ultimi anni il settore delle Costruzioni ha trainato la ripresa della nostra economia, giocando un ruolo decisivo anche a livello europeo – ha dichiarato Ivo Nardella, Presidente Gruppo Tecniche Nuove e Senaf, società organizzatrice di SAIE. Ora, le istituzioni e la politica hanno deciso di puntare con forza sulla filiera edile, fondamentale per il graduale raggiungimento della neutralità climatica. Per portarlo a compimento, il settore punta sui fattori davvero in grado di fare la differenza: innovazione, sostenibilità e formazione. Attorno a questi concetti abbiamo ideato una fiera con un format dinamico, che farà da vetrina alle migliori innovazioni di prodotto e di processo, e da moltiplicatore di occasioni di business per tutti gli operatori. Al tempo stesso, nella nuova edizione di SAIE, ospiteremo momenti di confronto sulle opportunità del PNRR, sulle ultime novità legislative e sui trend del momento. SAIE ha una storia importante che siamo orgogliosi di aver risvegliato già dal 2018 quando Senaf ha rilevato la manifestazione ridandole un ruolo centrale per la community delle costruzioni. Il tessuto economico italiano ha dimostrato di essere in buona salute quando l’edilizia corre. È in quest’ottica che abbiamo messo a punto una strategia di alternanza tra Bari e Bologna che ci permette di essere vicini alle realtà di tutta Italia, ascoltandone le necessità e supportandone la crescita.”
I trend emersi durante la conferenza stampa saranno il fulcro di SAIE Bari 2023, che ritorna in Puglia dopo il successo dell’edizione di Bologna, dove lo scorso anno si è registrata una grande affluenza grazie ai 38.000 professionisti presenti. A Bari, SAIE proporrà una formula nuova, che non può non partire dai temi che, in questo momento, possono traghettare più di tutti il settore verso il futuro, ovvero l’innovazione, la sostenibilità, le infrastrutture e la formazione. Dal 19 al 21 ottobre, politica, associazioni, produttori e imprese si confronteranno, nel dettaglio, sui trend principali dell’edilizia, dell’impiantistica e delle costruzioni: cantiere, efficienza energetica, digitalizzazione, integrazione edificio-impianto, transizione ecologia, nuove esigenze dell’abitare e del costruire, PNRR. La manifestazione di Bari si articolerà in quattro percorsi tematici – Progettazione e Digitalizzazione; Edilizia; Impianti; Servizi e media e in tante iniziative speciali, equilibrando esposizione e formazione grazie ai numerosi workshop e convegni previsti.