Una forte accelerazione al processo di digitalizzazione degli appalti pubblici: è questo il messaggio uscito dal seminario “Digitalizzazione dell’ambiente costruito: la strada tracciata dal nuovo Codice dei contratti” organizzato da ANCE Lombardia, Federcostruzioni e ASSOBIM e tenutosi lunedì 6 febbraio scorso.
Al presidente ASSOBIM, Ing. Adriano Castagnone, il compito di delineare ruolo e compiti dell’associazione in questo scenario in forte evoluzione, presentando la “fotografia” del settore e portando il giudizio sul nuovo codice dei lavori pubblici. Per ASSOBIM la digitalizzazione diviene il “motore” per modernizzare l’intero sistema dei contratti pubblici e ciclo di vita dell’appalto, attraverso l’utilizzo della Banca dati nazionale dei contratti pubblici, del fascicolo virtuale dell’operatore economico, delle piattaforme di approvvigionamento digitale e di procedure automatizzate nel ciclo di vita dei contratti pubblici. “Il giudizio sul testo approvato dal Governo non può che essere positivo, poiché la parte dedicata alla digitalizzazione è rilevante e significativa e prevede procedure per la selezione e affidamento degli operatori economici, per la gestione, la progettazione e la contabilizzazione dei servizi e delle opere.” – ha affermato l’Ing. Adriano Castagnone, Presidente di ASSOBIM – “Si tratta di un obiettivo in linea con la sempre più necessaria digitalizzazione del settore edile che, come spesso è successo nel passato, ha manifestato ingiustificati ritardi. Risulta inoltre evidente l’obiettivo, in linea generale, di confermare e ampliare quanto già previsto nella precedente normativa riguardante il BIM (D.M. 560/2017 e D.M. 312/2021) che ha posto l’Italia all’avanguardia. Nello stesso tempo l’applicazione del nuovo Codice non è esente da potenziali rischi e da difficoltà concrete. Proprio in ragione dell’importanza strategica del decreto legislativo e della complessità delle questioni in esso disciplinate, riteniamo ci siano alcuni punti da migliorare”.
Il tema è stato poi oggetto dell’intervento del Prof. Angelo Luigi Camillo Ciribini, Professore ordinario di Produzione edilizia presso l’Università di Brescia, che ha tracciato un breve excursus storico del percorso normativo e legislativo, sia europeo che italiano, che ha portato al famoso “decreto BIM” del 2017, decreto che porta la firma dell’Ing. Pietro Baratono, Presidente seconda sezione Consiglio Superiore LLPP e “padre” del citato decreto.
Intervenuto successivamente, Baratono in particolare si è espresso positivamente sul testo del nuovo Codice degli Appalti, sottolineando come questo abbia assorbito integralmente l’assetto relativo al BIM e alla digitalizzazione formatosi in seguito agli interventi per decreto.
A questi interventi è seguita una tavola rotonda, moderata dalla giornalista Livia Randaccio, che ha coinvolto diversi esponenti della filiera delle costruzioni, ciascuno dei quali ha portato la propria esperienza sul BIM e il proprio punto di vista sui processi di transizione digitale del settore. Sono intervenuti Massimo Deldossi – Vicepresidente ANCE, Emanuele Ferraloro – Presidente Ance Liguria e Vicepresidente Federcostruzioni, Franco Villani – Delegato ANIE sul Building e Vicepresidente Federcostruzioni, Braccio Oddi Baglioni – Past President OICE, Vicepresidente Federcostruzioni, Alberto Montanini – Vicepresidente ANIMA e Vicepresidente Federcostruzioni.
La conclusione dei lavori è stata affidata al Senatore Alessandro Morelli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha sottolineato l’importanza della digitalizzazione e aperto a un dialogo continuo tra Governo e sistema delle costruzioni.