Sensibilizzare la committenza ai temi del BIM e della digitalizzazione delle costruzioni: è questo l’ambizioso obiettivo del gruppo di lavoro “Committenti” creato da ASSOBIM. Parallelamente, un altro tavolo ci si focalizza sugli aspetti di Manutenzione e gestione del costruito. Pur essendo due gruppi di lavoro distinti, toccano argomenti trasversali comuni e operano in sinergia.
Ne parliamo con Luca Moscardi, Responsabile vendite e marketing di Lemsys, socio ASSOBIM.
Qual è lo scopo del tavolo di lavoro ASSOBIM “Committenti”?
Riteniamo che quest’area sia strategica per l’intera filiera delle costruzioni: è proprio dalla committenza che parte la scelta di adottare processi digitali o la metodologia BIM, sono i committenti a dare il via a un processo virtuoso che si ripercuote poi su tutti gli attori della filiera.
L’obiettivo principale del tavolo di lavoro ASSOBIM è quindi, da un lato, capire qual è il livello di conoscenza di queste tematiche da parte di committenti pubblici e privati. Dall’altro, lavoriamo per sensibilizzare e far comprendere quanto l’utilizzo di strumenti digitali, in un momento come questo, sia importante e decisivo per fare crescere un settore caratterizzato da una forte necessità di aumentare la produttività, accelerare i processi e migliorare la qualità. La digitalizzazione è una leva strategica per fare uscire il comparto delle costruzioni da una situazione di stallo, che si protrae ormai da tempo. Ed è proprio dalla committenza che deve partire l’input che permetterà poi di trainare l’indotto.
Naturalmente, bisogna distinguere tra committenza privata e pubblica: alla prima è importante far comprendere le opportunità che il passaggio al digitale può offrire in termini di produttività ed efficienza. Per la PA, invece, c’è anche il tema dell’obbligatorietà introdotta dal DM 560 del 2017 che obbliga progressivamente ad appaltare secondo metodi digitali in funzione dell’importo dell’opera.
Quali sono gli obiettivi del gruppo di lavoro “Manutenzione e gestione del costruito”?
Questo tavolo di lavoro si focalizza su strategie e politiche di settore e, come per il tavolo “Committenti”, ha l’obiettivo di capire quale sia il livello di maturità del settore.
Abbiamo recentemente condotto una survey tramite Antel, l’associazione che riunisce i professionisti Tecnici Pubblici che si occupano della manutenzione nelle opere pubbliche. I risultati hanno mostrato che sono ancora poche le realtà che hanno avviato un processo di digitalizzazione per manutenere e gestire le opere. Nella maggior parte dei casi,i tecnici non hanno una formazione specifica e c’è un problema di età anagrafica di tecnici e dirigenti, in media molto alta.
Nonostante il decreto BIM sia in vigore già da qualche anno e l’obbligatorietà sia ormai una realtà, sono poche le Pubbliche Amministrazioni che a oggi abbiano realmente rivisto i processi e introdotto dei cambiamenti significativi in ottica di digitalizzazione.
I due tavoli di lavoro ASSOBIM sono distinti, però operano in modo sinergico e con obiettivi comuni.
Quale sarà la prossima iniziativa “congiunta” che lancerete?
C’è trasversalità tra i due gruppi, entrambi lavorano affinché la committenza abbia la percezione delle opportunità del digitale e innesti quei processi virtuosi che coinvolgeranno poi tutti gli operatori della filiera, sia per la costruzione di nuove opere sia per la gestione del patrimonio esistente.
Per sensibilizzare il mercato e fornire spunti e strategie, abbiamo organizzato per il mese di maggio un webinar dal titolo “Il BIM e la transizione digitale – Il ruolo dei committenti, sfide e opportunità per tutti gli attori della filiera delle costruzioni” che sarà un’importante occasione di confronto sul tema tra importanti esponenti del settore.