Più di 200 partecipanti al webinar “I processi digitalizzati nella Pubblica Amministrazione per la gestione di contratti pubblici”, andato in streaming il 15 settembre scorso e che ha registrato un profondo confronto sul tema tra importanti esponenti del settore.
Nel percorso più generale di digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche, il Decreto Ministeriale n.560/2017 (noto come “Decreto Baratono”, o “Decreto BIM”) ha introdotto l’obbligatorietà degli strumenti di gestione e modellazione informativa nel regime degli appalti pubblici. Per analizzare tempi e modi della digitalizzazione della domanda pubblica e dare vita a un confronto tra le diverse figure interessate al cambiamento, ASSOBIM ha organizzato un webinar che ha coinvolto player del settore e rappresentanti istituzionali. L’interesse per l’argomento è stato confermato dal successo di pubblico, con oltre 200 persone che hanno seguito il webinar.
L’evento, organizzato in collaborazione con SAIE, si è aperto con il saluto del Presidente di ASSOBIM, Adriano Castagnone, che ha sottolineato come il BIM abbia un ruolo da protagonista nella digitalizzazione dei processi nella PA.
Il Prof. Angelo L.C. Ciribini e l’Ing. Silvia Mastrolembo Ventura, dell’Università degli Studi di Brescia, Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente e Matematica (DICATAM), hanno presentato i contenuti della pubblicazione “I processi digitalizzati nella pubblica amministrazione per la gestione di contratti pubblici”, disponibile in formato ebook e scaricabile gratuitamente sul sito di ASSOBIM. “I processi di digitalizzazione della Amministrazione Pubblica sono molteplici e investono le diverse aree di operatività, a cominciare dal rapporto con i cittadini. Per quanto riguarda il mondo delle costruzioni, l’aver introdotto una obbligatorietà di per sé non è sufficiente, le regole devono essere validate dai comportamenti. La sfida è sensibilizzare la dirigenza apicale e formare i quadri intermedi della PA. C’è anche un tema anagrafico, che non va banalizzato: non è detto che gli innovatori siano sempre i più giovani, ma oggettivamente c’è un problema di carattere culturale e di predisposizione al cambiamento da affrontare” ha commentato il Prof. Ciribini.
Il tema è stato poi oggetto degli interventi dei rappresentanti della grande committenza pubblica.
Ernesto Sacco, Direzione Progettazione e Realizzazione lavori, Coordinamento Progettazione di ANAS, ha portato la sua esperienza: “Il BIM è ormai obbligatorio, oltre a essere economicamente conveniente. Anas dal 2015 lo ha inserito nel proprio piano industriale, il nostro primo appalto pilota in BIM è dell’aprile 2017. Nonostante la pianificazione sia stata tempestiva e decisa, la fase attuativa non lo è stata altrettanto. A oggi l’integrazione del BIM con le altre procedure aziendali non è avvenuta. I freni all’adozione sono legati principalmente alla prassi: cambiare il modo di lavorare è molto complesso. Credo che le leve da usare per favorirne l’adozione siano una premialità forte e la sensibilizzazione dei vertici aziendali. La spinta al cambiamento deve arrivare dal vertice, solo così può essere efficace”.
L’Ing Salvatore D’Alfonso di FS International, Head of Global Rail Solutions for Infrastructure Ferrovie dello Stato, ha raccontato il processo di digitalizzazione a cui sono andate incontro le ferrovie italiane negli ultimi venti anni, a cominciare dal progetto InRete2000 che all’inizio del secolo ha innescato i primi processi di digitalizzazione. Oggi protagoniste di questo processo sono RFI, la società che gestisce l’infrastruttura, e il soggetto tecnico Italferr, che “hanno avuto la capacità di adeguarsi velocemente ai cambiamenti digitali, adottando il BIM e strutturandosi per rispondere alle richieste di digitalizzazione che arrivavano inizialmente dal mondo delle gare internazionali. Il BIM, nel lungo termine, sarà utilizzato per la gestione di tutte le strutture e verrà applicato anche al mondo della circolazione dei treni e della manutenzione. Credo che ricorrere a meccanismi di premialità possa essere un meccanismo vincente per favorirne ulteriormente l’adozione e superare le diffidenze dei colleghi ancora legati a metodologie di lavoro tradizionali”.
Massimo Druetto, Segretario Generale ANTEL Associazione Nazionale Tecnici Enti Locali e dipendente tecnico del Comune di Torino, ha proseguito: “Nella PA convivono due spinte contrapposte. Da un lato quella verso la digitalizzazione, con un ruolo importante delle associazioni di categoria e degli ordini professionali che stanno lavorando in ottica di sensibilizzazione e cambio culturale. Dall’altro lato c’è il mondo reale della PA, in cui emerge un gap importante tra grandi e piccoli enti territoriali, c’è mancanza di turnover e passaggio generazionale, gli strumenti tecnologici sono scarsi e inadeguati e i contratti pubblici sono ancora ingessati a schemi del passato che non tengono conto dell’innovazione. Auspico che il cambiamento passi dalla dotazione di strumenti hardware e software appropriati e dalla creazione di competenze digitali, oltre che da un dialogo maggiore tra scuola e PA”.
Agli interventi istituzionali è seguita una tavola rotonda di approfondimento con spunti e interventi di professionisti e operatori soci ASSOBIM, moderata dal giornalista Dario Colombo di 01Building. Oltre ai professionisti già citati, hanno partecipato Riccardo Perego di One Team, Edoardo Accettulli di Anafyo, Paola Giordani di TeamSystem, Andrea Fronk di Bimfactory, Giulio Botta di Blumatica, l’Ing. Pietro Farinati e l’Arch. Roberta Cecchi. Tra i temi sul tavolo, si sono analizzate le conseguenze del lockdown, che per alcuni aspetti ha favorito la digitalizzazione perché ha “costretto” gli operatori della Pubblica Amministrazione ad adottare alcune tecnologie digitali e ad abbracciare l’interoperatività. Focus anche sul valore del capitale umano e delle competenze, sia nelle figure apicali sia nei quadri intermedi.
Il webinar, organizzato in collaborazione con SAIE 2020 si è concluso con il contributo dei partner che hanno sostenuto l’organizzazione dell’evento ASSOBIM: Andrea Perego ha parlato del metodo One Team per l’introduzione del BIM; Graziano Lento ha presentato le soluzioni open source di Anafyo per la PA; Paola Giordani ha illustrato l’offerta di Teamsystem Construction e i benefici di una piattaforma Cloud a supporto dei processi BIM; Vittorio Frego ha spiegato come Bimfactory accompagni clienti e stazioni appaltanti nell’implementazione del BIM: dall’audit alla gestione delle gare; ha chiuso i lavori l’intervento di Giulio Botta di Blumatica sul processo BIM e l’interoperabilità con piattaforma Cloud.