I settori della progettazione generativa, degli algoritmi software e della robotica stanno evolvendo rapidamente, con impatti significativi sui processi in tutti i settori, incluso quello della progettazione e della costruzione.
Al BIM si affiancheranno strumenti per ottimizzare le Informazioni di costruzione. Si potranno fornire al computer “regole” da seguire, istruendolo a fornire l’ingombro ottimale di un edificio, la capacità di carico strutturale e le prestazioni termiche. Operazioni che prima richiedevano mesi di lavoro potranno essere svolte in un giorno. A che punto siamo, oggi, in questo processo in evoluzione?
Oggi la maggior parte delle aziende utilizza la metodologia BIM con l’obiettivo di raccogliere dati. Gli edifici vengono progettati manualmente, con dati inseriti anch’essi manualmente, e ancora molte organizzazioni che utilizzano il loro software di authoring BIM come se fosse un programma CAD. Questo sistema, dal punto di vista dell’efficienza, dovrebbe quindi essere migliorato.
Nel libro “Rise of the Robots: Technology and the Threat of a Jobless Future”, Martin Ford discute di come algoritmi software e robot sostituiranno lavori a basso salario come gli addetti al fast food, ma anche lavori a pagamento più elevato come scrittori e professionisti del settore legale.
Lo studio “Generative AI and Jobs: A global analysis of potential effects on job quantity and quality” (Generative AI e lavoro: un’analisi globale dei potenziali effetti sulla quantità e qualità del lavoro) condotto dall’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) suggerisce che la maggior parte dei lavori e delle industrie oggi sono solo parzialmente esposti all’automazione e hanno maggiori probabilità di essere integrati piuttosto che sostituiti dall’intelligenza artificiale generativa. In particolare il lavoro d’ufficio è risultato essere la categoria con la maggiore esposizione tecnologica, con quasi un quarto delle mansioni considerate altamente esposte e più della metà delle mansioni con un’esposizione di livello medio. In altri gruppi professionali – tra cui manager, professionisti e tecnici – solo una piccola parte delle mansioni è risultata altamente esposta, mentre circa un quarto presentava livelli di esposizione medi.
Come si ripercuoterà tutto questo nel settore della progettazione e delle costruzioni? Che ruolo potrebbero eventualmente avere robot e algoritmi in ufficio e in cantiere?
Il film “Io, Robot” nel 2004 poneva la domanda: “Un robot può scrivere una sinfonia? Un robot può trasformare una tela bianca in un’opera, un capolavoro?”.
In questi ultimi anni un’intelligenza è entrata pervasivamente nelle nostre quotidianità e di cui occorre comprendere il funzionamento e le potenzialità piuttosto che guardarla con timore. Un’intelligenza pensata per essere al servizio dell’uomo, non per sostituirlo. E oggi esistono software per comporre musica e ci sono artisti tecnologici e ingegneri del software che hanno costruito un robot che può dipingere arte, realizzare bellissimi ritratti e paesaggi, sia con l’assistenza di un umano che completamente da solo.
È tempo quindi di porsi la domanda: “Un algoritmo può progettare un edificio? Un robot può costruire una struttura?”.
Se uno strumento non esiste ancora, o se ha dei limiti, probabilmente potrà – in un futuro più o meno lontano – essere creato, o migliorato fino al punto desiderato. Ed è solo una questione di tempo prima che i robot lavorino fianco a fianco con gli operatori edili, poiché hanno già fatto la loro comparsa da tempo nei cantieri e nel mondo delle costruzioni.
Lo studio ILO conclude sottolineando che gli impatti socioeconomici dell’intelligenza artificiale generativa dipenderanno in gran parte da come verrà gestita la sua diffusione e sostiene la necessità di progettare politiche che garantiscano una transizione ordinata, equa e consultiva. La formazione professionale dei lavoratori sarà fondamentale per gestire la transizione.